martedì 6 agosto 2013

A Venezia, ancora come Robert Langdon

Dove eravamo rimasti nel mio precedente post sul percorso veneziano descritto da Dan Brown nel libro Inferno
Robert Landon e Sienna sono appena sbarcati a Piazza San Marco da un taxi privato veloce. Ad accoglierli le due colonne d’ingresso alla città:
In cima a una delle due colonne vide la bizzarra statua di San Teodoro, orgogliosamente in posa con il drago che aveva ucciso… Sulla sommità dell’altra colonna si stagliava l’onnipresente simbolo di Venezia: il leone alato” (pag. 386).
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Seguendo la parete occidentale di Palazzo Ducale, arrivarono nella piazza” (pag. 386).
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Mentre procedeva in direzione del gomito della piazza, Langdon vide… il luccicante quadrante di smalto blu dell’orologio della torre…” (pag. 357).
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Poi Robert Langdon arriva all’ingresso della Basilica di San Marco e ne fornisce un’accurata descrizione che mi ha fatto sentire fiera dell’Italia e del suo patrimonio artistico inestimabile: 
Dalla sommità del frontone centrale, una slanciata statua di San Marco osserva dall’alto la piazza che porta il suo nome. I piedi poggiano sulla punta di un arco inflesso blu notte, punteggiato di stelle d’oro. Contro questo sfondo colorato si staglia il dorato leone alato di Venezia… Ma è sotto il leone d’oro che la basilica esibisce una dei suoi tesori più famosi: quattro giganteschi stalloni in bronzo… I cavalli di San Marco” (pag. 359).
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Proprio questi cavalli saranno fondamentali nell’indagine di Robert Langdon. 
Ma non voglio svelarvi di più, scoprite voi stessi questa avvincente storia narrata da Dan Brown in Inferno!

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